Coco Chanel: una donna visionaria dal fascino enigmatico.
- Chiara Boz
- 8 apr
- Tempo di lettura: 5 min

C'è un incanto particolare nel perdersi tra le pagine di una vita leggendaria per conoscere i particolari di una personalità che ha plasmato un'epoca.
Due libri, due prospettive, un'unica, straordinaria donna: Coco Chanel.
Attraverso la loro scrittura, si delinea il ritratto sfaccettato di una figura iconica, capace di anticipare i tempi, incarnare l'eleganza senza tempo e la ribellione audace, la fragilità interiore unita ad un talento leggendario.

Nel cuore della Loira, tra le colline della cittadina francese di Saumur, in un caldo 19 agosto del 1883 venne alla luce una bambina che dalle umili origini divenne un mito: Gabrielle Bonheur Chanel. Gabrielle nasce in una famiglia tormentata da privazioni e dalla povertà più assoluta, è solamente una fanciulla quando rimane orfana della madre e abbandonata dal padre, venendo così affidata insieme alle sorelle presso l'antico orfanotrofio dell'Abbazia del Sacro Cuore di Aubazine.
Per quasi sette anni l'atmosfera romanica, austera e rigorosa è la cornice in cui vive Gabrielle, ed è questo l'ambiente che segnerà per sempre il suo stile: la passione per il bianco e il nero che richiama l'espressione semplice ed essenziale degli abiti indossati dalle monache, mentre le vetrate dell'Abbazia decorate sontuosamente faranno nascere in lei l'amore per lo stile barocco e per l'oro.
Compiuti i diciotto anni Gabrielle si trasferisce a Moulins, inizia a lavorare presso un negozio di biancheria e maglieria, e la sera canta in un cabaret, davanti alle truppe di cavalleria. Pare che qui, sulle flebili note della melodia di "Qui qu’a vu Coco dans le Trocadéro? ” che lei cantava, nacque il leggendario soprannome: Coco. È proprio sul palco che Gabrielle affascina e seduce Étienne de Balsan, ufficiale di cavalleria ed erede di una delle famiglie più ricche di industriali del tessile. Incantato ed attratto dalla giovane Coco la invita al Grand Cafè di Place d'Allier, la brasserie più lussuosa e sontuosa di Francia, ricca di grandi specchi dalla cornice dorata in stile art dèco che sembrano riflettere lo spazio all'infinito. Gabrielle è stregata da tanto lusso e fastosità, e in quell'atmosfera di bellezza ed eleganza, tra il rumore delle posate e stoviglie di raffinata ceramica, Étienne la invita a vivere con lui presso il suo castello di Royallieu. Coco accetta di diventarne l'amante, certa che la nuova vita potrà ricompensare tutta la povertà della sua infanzia. Le giornate con Étienne sono scandite da passeggiate a cavallo, cene spensierate e feste sontuose in cui partecipa l'influente alta società francese. Lui la ricopre di regali, splendidi vestiti e preziosi gioielli, ma lei rimane fedele al suo gusto semplice e minimalista, totalmente in contrasto con lo stile appariscente e fastoso della Belle Epoque. L'amore che Étienne le trasmette per i cavalli dona a Gabrielle l'ispirazione per creare per se stessa pantaloni da cavallerizza e nuovi capi che richiamano la divisa dei fantini e il guardaroba maschile. Temerariamente indossa cravatte e papillon, si veste come nessun altra donna prima di allora.
Nei primi anni del '900 presso il castello di Royallieu, durante una battuta di caccia, Chanel conosce Arthur Capel, colto e ricco industriale inglese. Arthur è affascinato e colpito dalle creazioni sartoriali di Gabrielle, ammaliato dalla sua personalità. Lei viene magicamente stregata dal portamento elegante e dalla bellezza di quell'uomo che impersonifica la raffinatezza inglese. La passione tra loro è immediata e irrefrenabile, Arthur la corteggia incessantemente fino a quando Étienne lascia andare Coco tra le braccia di Capel. Lui intuisce un talento che nessun altra raggiungerà mai e finanzia il sogno di Gabrielle. Apre a Parigi l'illustre boutique leggendaria in Rue Cambon, a pochi passi da Place Vendôme. Sono questi gli anni in cui Mademoiselle Chanel rivoluziona l'eleganza femminile dell'epoca stravolgendo la silhuette femminile. Elimina i stretti corsetti, accorcia gli abiti rendendoli più comodi, decanta la praticità e l'essenzialità, per i suoi abiti utilizza solo i colori del bianco e del nero, il grigio, il beige e il blu marine. Le creazioni di Gabrielle conquistano Parigi, le donne sono affascinate dai suoi capi. Nel 1918 la stilista decide di ingrandire la sua boutique e acquista l'intero palazzo di Rue Cambon, dove una maestosa scala decorata con specchi termina nel suo appartamento privato in stile Art Decò, arredato con preziosi cristalli, paraventi di Coromandel, busti di statue e vasi orientali. Fu in quel periodo che Chanel conosce Misia Sert, la pianista, musa e seduttrice che ospita nel suo salotto parigino gli artisti ed intellettuali più famosi del tempo come Pablo Picasso, Igor Stravinsky e Debussy, introducendo Gabrielle nella cerchia della più illustre élite di Parigi.
Nella fredda notte parigina fra il 22 e il 23 dicembre del 1919 Gabrielle riceve una sconvolgente notizia. A soli 38 anni Arthur ha avuto un incidente stradale sulla Rolls Royce in cui viaggiava, perdendo tragicamente la vita a Cuers, nel sud della Francia. Gabrielle, turbata e sconvolta decide di proseguire a coltivare le sue ambizioni e il suo talento, per onorare la memoria dell'uomo che ha sempre creduto in lei.
Si butta a capofitto nel suo lavoro per non annegare nel dolore, e, nel 1921, fa la conoscenza di Ernest Beaux, il celebre e ricercato profumiere al servizio degli zar. Da questo incontro nascerà l'iconico profumo più famoso e conosciuto al mondo: lo Chanel N°5. Ancora una volta Gabrielle vuole stravolgere il passato, rivoluzionando il mondo della profumeria: se prima per produrre le fragranze si utilizzavano le essenza di un solo fiore, come per esempio la rosa, per lo Chanel N°5 viene composto un profumo utilizzando un bouquet con più di ottanta essenze. Il suo flacone è semplice, essenziale, elegante, in contrasto con le boccette ricercate e barocche della Francia di quell'epoca.
È la prima volta che un profumo di lusso viene presentato in una bottiglietta di vetro dalle linee sobrie, discrete. La sua linearità lo diversifica dai flaconi dei profumi in stile decò degli anni ’20, e sarà proprio la sua semplicità a renderlo eterno, senza tempo. Perché l’eleganza per Gabrielle è sempre stata la negazione dell’eccesso. Ed è curioso notare come la forma del suo tappo ottagonale, tagliato come un diamante, sia ispirata al monumento collocato al centro di Place Vendôme, a Parigi.
Gabrielle Chanel, una donna che ha votato la sua esistenza al lavoro, attraversando un'esistenza segnata da trionfi, cadute, amori e passioni, rivoluzionando il mondo della moda e lasciandoci un'eredità che continua ad influenzare lo stile di oggi, come il tailler di tweed, trionfo di praticità, eleganza e confort.
Oppure il tubino nero (Little Black Dress), l'abito iconico che ha sdoganato il colore nero, trasformandolo nel simbolo di eleganza e raffinatezza. La borsa 2.55, la prima con tracolla a catena e l'invenzione dei gioielli di bigiotteria, innovazione che ha reso gli accessori femminili accessibili ad un pubblico più ampio.
Gabrielle ha da sempre consacrato la sua vita al lavoro, accumulando successi e sconfitte, amori e tragedie. Da tempo dorme al Ritz di Parigi, ma vive nel suo appartamento in Rue Cambon, concomitante al suo atelier, dove tra quelle pareti gli odori delle stoffe si mescolano al N°5 , il suo profumo. La fredda domenica mattina del 10 gennaio 1971 Gabrielle Chanel è seduta alla toletta della sua camera da letto al Ritz, intenta ad incipriarsi scrupolosamente il viso, indossa poi il tailleur, una collana di perle e va a fare visita all'ippodromo. Ma quel giorno è particolarmente stanca, ritorna all'hotel prima di sera, e, appena rientra in camera, un malore la coglie inaspettatamente. Si adagia sul letto dalle pregiate lenzuola di seta, esalando l'ultimo respiro. Si spegne così la ribelle, autentica e anticonformista Chanel. Una donna così votata al lavoro tanto che la morte l'ha potuta strappare alla vita solo di domenica, l'unico giorno in cui Mademoiselle non lavorava.
Ammetto che le informazioni raccolte da questi libri (e podcast ascoltati) sono un'incredibile miniera di dettagli e curiosità, la vastità di quanto letto rende impossibile riportare tutto qui, ma i miei appunti traboccano di ulteriori curiosità e approfondimenti. Mi auguro di trovare presto il modo di dare forma a questo materiale, di tessere un racconto che renda giustizia alla straordinaria vita di Gabrielle Chanel, una storia che merita di essere conosciuta da tutti.

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