Il Rinascimento ci ha donato capolavori di enigmatica bellezza che incantano ancora oggi con il loro sorriso misterioso (una tra tutti, la Gioconda), opere di marmo plasmate alla perfezione che incantano cattedrali, musei e gallerie.
La femminilità eterea con grazia e delicatezza è celebrata da Sandro Botticelli nella sua "Nascita di Venere" un inno alla bellezza e alla purezza senza tempo.
Roma e Firenze sono il teatro della superlativa attenzione per la ricchezza dei dettagli, specialmente negli abiti e nelle rappresentazioni delle Veneri e delle Madonne, ed è proprio attraverso le opere di questi maestri che l'arte italiana si è espressa con l'eleganza senza tempo che la contraddistingue, trasmettendo la bellezza attraverso forme perfette, armonia visiva e un'estetica che continua a incantare e ispirare anche gli artisti dei giorni nostri.
La passione per l'arte alimenta una sete di conoscenza costante, che spinge ad una continua ricerca di aneddoti, curiosità e storie. Non bastano le informazioni studiate tra i libri scolastici, nelle librerie più singolari e fornite i libri ricchi di aneddoti da svelare traboccano tra gli scaffali. Uno tra tutti “l'ingegno e le tenebre”, firmato da Roberto Mercadini.
Autore poliedrico e poeta parlante, Mercadini quando parla di arte affascina e stupisce, ti trascina dentro le storie del Rinascimento portandoti tra i corridoi dei palazzi le cui mura hanno fatto da testimonianza ai momenti di vita dei due giganti dell'arte: Leonardo e Michelangelo.
Tra l'ingegno e le tenebre sia dell'uno che dell'atro, raccontando le loro personalità non divinizzandole, ma descrivendo tutto il loro lato più umano e poco raccontato.
Il primo un genio poliedrico, le cui curiosità spaziavano dalla pittura alla scultura, dall'anatomia all'ingegneria, dall'astronomia alla botanica. É colto ed elegante, ma fatica a portare a termine le consegne delle sue opere entro la data di scadenza.
L'essere uno. L'essere unico. Colui a cui, tra l'assemblea di geni fiorentini era stato assegnato il compito di decidere dove sarebbe stato posizionato il colosso del suo più grande rivale: il David di Michelangelo.
Leonardo non vuole posizionarlo davanti, bensì di lato, sotto la loggia, nel punto meno visibile, "sul parapetto dove si appendono gli addobbi".
Leonardo è estremo, secondo lui il gigante di marmo è un ingombro da esporre al pubblico "con ornamento decente". E su questo la spunta. Attorno al David viene sistemata una pudica gonna di foglie dorate. Resterà indossata al colosso per quarant'anni.
Ci sovviene pensare a Leonardo come ad una figura immacolata dal suo genio senza saper vedere la cruda luce delle sue debolezze, come quando, appunto, ha voglia di relegare nell'angolo più nascosto il gigante di marmo di Michelangelo.
Leonardo è una mente curiosa, che studia sempre, osserva, vuole capire.
Disegnerà spesso il David apportando le sue modifiche, schizzi meravigliosi e controcorrenti.
Michelangelo invece lavora incessantemente alle sue commissioni, è scrupoloso, trasandato, burbero, ma universalmente riconosciuto per la sua straordinaria abilità nella scultura. Ricordato da tutti come il genio non solo per la sua tecnica straordinaria ma anche nella sua capacità di dare vita alle sue creazioni con un'intensità emotiva e spirituale senza pari, lasciando un'eredità che continua a ispirare e affascinare il mondo dell'arte.
Tra le più di 300 pagine del libro si intrecciano storie di battaglie, opere, aneddoti, viaggi e personaggi che hanno contraddistinto la storia dei due artisti.
La lettura di questo libro è un viaggio che offre nuove prospettive verso l'arte rinascimentale, con uno stile narrativo autentico ed unico, dall'approccio coinvolgente e ricco di dettagli che stimolano il pensiero critico.
Consiglio di custodirne una copia in valigia in vista del prossimo viaggio fiorentino.
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